Cenni Storici

sulla città di Narni

Popolazioni antichissime abitarono la zona fin dal neolitico. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, ritiene che la popolazione umbra sia la più antica d’Italia e tra le città di questo popolo annovera anche l’antica Nequinum (Narni).

Nel 299 a.C. fu colonia romana con il nome di Narnia, dal fiume Nahar, l’attuale Nera.

Nel 223 a.C. Narni divenne importante con la costruzione della grande via militare Flaminia per opera del censore Caio Flaminio.

Nel 90 a.C. divenne municipio.

Nel 369 d.C. ne fu primo vescovo cristiano Giovenale, proveniente da Cartagine, poi consacrato Santo Patrono defensor civitatis. La sua posizione strategica e dominante la espose alle invasioni barbariche. Nel sec. XII affermò la sua potenza di libero Comune. Tra il XII e il XIV secolo ebbe il suo massimo splendore.

Nel 1371 il Pontefice riformò gli statuti cittadini. Fiorirono una serie di botteghe di pittura e oreficeria. Molti artisti del Rinascimento produssero opere per la committenza narnese: il Rossellino, il Ghirlandaio, il Gozzoli, il Vecchietta, Antoniazzo Romano e lo Spagna.

Il 17 luglio 1527 i Lanzichenecchi, ostacolati nel ritorno dopo il Sacco di Roma, presero Narni con il tradimento, la incendiarono e la distrussero parzialmente. La ripresa fu lenta, ma si ricostruirono le mura, i palazzi, le chiese e già sul finire del 1500 la vita tornò a scorrere appieno. Tornarono gli artisti illustri, lo Zuccari, il Vignola, il Sangallo e lo Scalza, che parteciparono alla ricostruzione.

Nel 1664 fu fondata la biblioteca comunale.

Narni ha dato i natali a numerosi illustri personaggi, tra cui l’imperatore romano Cocceio Nerva, Erasmo da Narni detto il Gattamelata, la Beata Lucia Broccadelli, il cardinale Berardo Eroli, l’umanista Galeotto Marzio, il vescovo Cassio da Narni, la letterata Caterina Franceschi Ferrucci.